Febbre da Vix

La stagione invernale ci accompagna sempre con il virus dell’influenza. Ebbene, sui mercati il termometro che segnala la febbre è dato dall’indice Vix sui mercati americani che indica la volatilità. A inizio settimana si è impennato come non accadeva da qualche anno, innescando una serie di vendite. Fortunatamente il “panic selling” non ha prevalso. Alla base di questo ribasso ci sono i timori che il ciclo espansivo dell’economia Usa possa portare ad un’accelerazione più ampia delle stime di rialzi dei tassi d’interesse, speculando nella giornata dell’insediamento del nuovo governatore della Fed Powell.

Gli aspetti positivi non sono mancati, per il gruppo Fca è arrivato l’atteso rialzo di rating da parte di S&P da BB a BB+ con outlook positivo che potrebbe in caso di prosecuzione degli obiettivi e dei parametri, portare ad ulteriori promozioni nei prossimi mesi. L’appeal delle aziende italiane è proseguito con l’offerta americana su Ntv, che gestisce i treni Italo, con questa operazione dovrebbe però svanire l’attesa Ipo in Borsa Italiana che sembrava prossima.

Sul fronte governativo ad un iniziale rialzo ed allargamento degli spread, è poi seguito un recupero che ha portato lo spread del nostro Btp decennale ai minimi di periodo sotto quota 120 con un rendimento dell’1,95%. A livello di aste il clou settimanale è stato per il nuovo decennale tedesco offerto per 3 miliardi e collocato per 2,492 miliardi con un rendimento dello 0,69%, in crescita rispetto al precedente 0,54%. Nel paese si sta anche risolvendo l’empasse politica che dura da settembre e dovrebbe prendere forma a breve il nuovo esecutivo che appare più aperto all’Europa. La positività dei governativi va oltre, con una lettura anche in funzione della sostituzione di Draghi nel 2019 alla guida della Bce, dove una Germania “più morbida” rassicura sulla continuità dell’attuale politica della Bce.

Sul fronte delle emissioni, l’atteso bond greco, un benchmark a 7 anni per cui lunedì era stata annunciata l’attribuzione del mandato a cinque istituti di credito, da Atene è arrivato poi lo stop, per attendere una normalizzazione del mercato dopo la volatilità delle ultime sedute. Il mercato scommette che il titolo uscirà nei primi giorni della prossima settimana, tuttavia uno dei lead manager ha detto che la Grecia non ha fretta, ricordando che è bene che si aspettino le migliori condizioni possibili.

La volatilità ha influenzato negativamente anche gli emittenti corporate che hanno alzato il piede dall’acceleratore, rimandando di qualche giorno il lancio di nuovi titoli. Nel corso della settimana si sono comunque effettuate alcune operazioni di rilievo, tra queste la Canadian National Railway, compagnia ferroviaria nordamericana, con un’emissione obbligazionaria in due tranche da 900 milioni di dollari. I bond della prima tranche da 300 milioni hanno un tasso del 2.40% e scadenza nel 2020 (US136375CN00) mentre la seconda tranche da 600 milioni ha un tasso del 3.65% con scadenza nel 2048 (US136375CP57). La compagnia ferroviaria intende utilizzare i proventi netti per rimborsare i debiti insoluti e riacquistare le azioni.

Domanda per 2.2 miliardi di euro per il nuovo bond Acea. Acea ha prezzato alla pari la tranche a tasso variabile da 300 milioni di euro, il titolo (isin XS1767087940) corrisponderà una cedola trimestrale parametrata all’Euribor 3 mesi oltre uno spread di 37 punti base e con scadenza 8 febbraio 2023. Per quanto riguarda la tranche a tasso fisso (isin XS1767087866) è stata prezzata sotto la pari a 98.138, risultato che porta il rendimento a scadenza all’1.718% a fronte di una cedola annuale dell’1.50. La durata è di 9 nove e 5 mesi, con maturità prevista all’8 giugno 2027. La size finale è di 700 milioni di euro. Rating dell’emittente BBB+ e taglio minimo di negoziazione 110k+1k per le due tranches.

Tesla ha venduto bond dal valore di 546 milioni di dollari garantiti da pagamenti derivanti dal leasing di modelli Model X e Model S, continuando la ricerca di liquidità con l’obiettivo di dare impulso alla produzione della sua prima auto destinata al mercato di massa. Il produttore di auto elettriche si espone al mercato dei titoli garantiti dopo circa sei mesi dalla prima vendita di obbligazioni aziendali tradizionali. Ancora una volta, ha riscontrato una forte domanda per il suo debito.

Unilever ha disposto una nuova emissione di bond, per un valore complessivo di 2 miliardi di euro, sul mercato europeo. Il gigante dei beni di consumo ha annunciato chele obbligazioni comprendono 500 milioni di euro di bond con tasso fisso dello 0.50% e scadenza agosto 2023 (XS1769090728), 700 milioni di euro di bond con tasso fisso dell’1.125% e scadenza febbraio 2027 (XS1769090991) e 800 milioni di euro di bond con tasso dell’1.625% e scadenza febbraio 2033 (XS1769091296).

Deutsche Bahn Finance sta collocando un’obbligazione in euro con scadenza 16 agosto 2033 e guidance iniziale in area mid-swap più 25 bps. Taglio minimo di negoziazione 1k+1k.

Pemex, azienda petrolifera pubblica messicana, è riapprodata sul mercato obbligazionario con l’emissione di bond a 10 e 30 anni per un valore complessivo di 4 miliardi di dollari.  La tranche a tasso a 30 anni con maturità fissata il 6 febbraio 2048 (isin USP78625DE05) paga una cedola fissa di 6.35% su base semestrale per un ammontare di 1.5 miliardi, la tranche a 10 anni   con maturità fissata il 12 febbraio 2028 (isin USP78625DD22)   paga una cedola fissa di 5.35% su base semestrale e l’ammontare è di 2.5 miliardi. Entrambe le emissioni hanno un taglio minimo di negoziazione di 10.000 dollari.

Credit Bank of Moscow ha collocato 500 milioni di dollari con una obbligazione senior con scadenza 14 febbraio 2023. Il titolo paga una cedola fissa di 5.55% ed è stato collocato a un prezzo di emissione di 100.  Taglio minimo di negoziazione 200k+1k e rating BB-/Ba3.

Per la prossima settimana convocato un meeting con investitori dalla Russia State leasing Co per sondare l’interesse per un’emissione in dollari con scadenza compresa tra i 7 ed i 10 anni.