Le insidiose previsioni che nascono dall’incertezza post-voto

Elezioni

In questi primi giorni dopo le elezioni italiane, la tendenza prevalente dei commentatori è stata quella di trasformare l’incertezza in previsioni, ossia di fare ipotesi sulla coalizione più probabile o su chi riceverà dal presidente Sergio Mattarella l’incarico di formare il nuovo governo. I tentativi si sono rivelati, sin dalle prime dichiarazioni dei politici, assai ardui e pieni di insidie. Per esempio, se escludiamo nuove elezioni, è possibile che i partiti cambino i loro programmi per trovare un accordo sulle questioni principali piuttosto che imporre nettamente la loro agenda. E allora, cosa ne sarà delle promesse elettorali?

Il voto visto dai mercati
Per gli investitori, un altro modo per vedere le elezioni è concentrarsi sui fondamentali delle imprese e sfruttare a proprio vantaggio i cambiamenti di sentiment. Questo significa capire se ci possono essere conseguenze sull’economia in Italia, nell’Eurozona e al di fuori di essa. “Uno sguardo al listino italiano rivela un grande peso dei settori energetico e finanziario, che, secondo le analisi di Morningstar, hanno un attraente rapporto tra rischi e rendimenti in Europa”, spiega Dan Kemp, responsabile investimenti di Morningstar Investment Management Emea. “Entrambi i comparti sono guidati da fattori globali, in larga parte indipendenti dal corso della politica italiana e in un certo senso anche da quella del Vecchio continente. Un investitore di lungo termine dovrebbe tenerlo in considerazione e rimanere concentrato sui fondamentali”.

Voglia di superare l’incertezza
“Siamo abituati a considerare insieme la paura e l’incertezza. Questo crea il desiderio di predire i risultati, mentre una mente razionale ragiona sulle probabilità”, continua Kemp. “Come hanno dimostrato gli ultimi anni, prendere decisioni di investimento sulla base degli eventi politici è molto difficile e di solito non paga nel lungo termine. Per contro, concentrarsi sui fondamentali e sui fattori strutturali permette di resistere anche agli eventi più estremi e aiuta a non commettere errori dettati dalle emozioni”.

Lo scenario politico europeo rimane estremamente fragile. Nelle elezioni italiane hanno vinto i partiti e movimenti cosiddetti anti-establishment, ossia contro la classe dirigente. Questo ha generato incertezza sui mercati, ma sarebbe pericoloso cercare di trasformala in una previsione su cosa succederà. Meglio analizzare tutti i possibili scenari ed avere una strategia per far fronte a ciascuno di essi. Allo stesso tempo, si può guardare alle distorsioni dei prezzi dei titoli dettate dall’emotività e farle diventare opportunità.