Oro batte Wall Street

Oro

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un articolo a cura di Carlo Vallotto e Orovilla (divisione di 8853 SPA) dedicato ai vantaggi di investire in oro fisico

Di investimenti (e beni rifugio) ne sentiamo parlare in qualsiasi occasione. Qui cercheremo di spiegare il valore dell’oro fisico, per valutare le caratteristiche di questo prodotto inossidabile al tempo. Inossidabile perché l’oro non mostra i segni dell’età. Infatti, i primi ritrovamenti risalgono a circa 8.000 anni fa. Mentre la sua storia più “recente” è iniziata 5.000 anni fa. Ma andiamo con ordine.

I grafici riportati sotto riassumono l’impressionante prestazione dell’oro durante i tumultuosi primi 14 anni del XXI secolo, insomma dal 2000 in poi. Gli investitori per paura di un prossimo Black Monday, un crollo generale del sistema bancario (in parte avvenuto nel 2008), di una depressione economica in stile anni ’30 o di un’inflazione improvvisa e virulenta, hanno preso precauzione acquistando monete e lingotti d’oro come forma di assicurazione del portafoglio.

Va detto che le stesse incertezze che hanno guidato la domanda d’oro nell’ultimo decennio sono ancora, almeno in parte, fra noi. Alcuni analisti, ad esempio, ritengono che l’attuale politica monetaria globale provocherà un’altra crisi economica, addirittura peggiore del tracollo 2007-2008. In pratica, concentrando tutti gli sforzi della politica monetaria sull’aumento dell’inflazione, piuttosto che sulle riforme strutturali per stimolare la crescita, potrebbe provocare serie difficoltà nei prossimi anni.

grafico 1

Il grafico 1 presenta una rapida panoramica del tasso di rendimento annuale di un investimento in oro dal 2001 al 2014. Un investimento di $ 100.000, effettuato nel 2001, avrebbe un valore di mercato oggi poco sotto i $ 440.000, pur tenendo conto della flessione dei prezzi degli ultimi due anni. Il rendimento medio annuo nel periodo è stato dunque di poco superiore al 12%.

A titolo di confronto, un investimento in azioni nello stesso periodo (al livello di 18.000 per il Dow Jones Industrial Average) ha registrato un rendimento medio di poco inferiore al 4% all’anno. Va ricordato poi che nel periodo in esame le azioni hanno beneficiato di due mercati rialzisti mentre l’oro solo uno! Un rendimento annualizzato del 12% in un contesto senza cedole rappresenta un rendimento fenomenale.

Grafico 2

Il grafico 2 è un ingrandimento del grafico 1. Mostra il guadagno annuale dell’oro rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Le sue caratteristiche più significative sono i picchi di prezzo in concomitanza con i periodi di stress economico e finanziario. Una lezione da trarre da questo grafico è che il momento migliore per comprare l’oro è quando tutto è tranquillo, e il mercato azionario è in declino o si muove lateralmente proprio come sta accadendo ora. I maggiori guadagni anno su anno – in alcuni casi dal 60% al 70% – sono stati realizzati quando l’oro è stato acquistato nelle discese dei mercati americani. Questi picchi sono stati accompagnati da una forte domanda di oro fisico con la richiesta di monete e lingotti.

Grafico 3

Il grafico 3 offre il tipo di analisi fondamentale che guida il pensiero degli investitori professionali e dei gestori di portafoglio. Un tasso reale di rendimento – il guadagno sui rendimenti dopo l’inflazione – per un lungo periodo di tempo, è essenziale per mantenere e costruire ricchezza. Come si può vedere in questo grafico, non c’è stato un reale tasso di rendimento dei risparmi in dollari e degli strumenti di rendimento ad alto rating dopo la crisi finanziaria del 2007-2008, e che nel periodo precedente, il vero rendimento fosse scarso. (Le aree blu riflettono il tasso di rendimento reale negativo). Di conseguenza, gli investitori sono stati costretti ad aumentare i loro profili di rischio – una circostanza malsana che solleva anche il grave problema delle perdite speculative e argomenta in modo persuasivo a favore della diversificazione dell’oro.

Come si può vedere il discorso sull’oro è molto lungo e approfondito. Appuntamento quindi al prossimo articolo nel quale tratteremo di come l’oro non solo protegge dall’inflazione, ma anche dalla deflazione e dalla stagflazione.

Carlo Vallotto

OROvilla una divisione di 8853 SPA

DISCLAIMER: Le indicazioni contenute in questo messaggio non costituiscono in alcun modo delle raccomandazioni di acquisto o vendita: esse rappresentano una libera interpretazione dei mercati basata sull’analisi tecnica. Lo scrivente declina ogni responsabilità per le perdite derivanti dalle attività intraprese sulla base di queste analisi.