Tanto trading e nuova piattaforma per il mobile

Oro e argento

Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades, è anche uno dei maggiori esperti di oro in Italia. Inoltre è un grande esperto di Forex, of course, per il ruolo che da diversi anni ricopre nella sua azienda. Activtrades anche quest’anno avrà una presenza significativa a ITForum, come spiega lo stesso De Casa: “ActivTrades avrà un intensissimo programma a Rimini, con due giorni di seminari “non stop” al nostro stand. Fra i relatori che saliranno sul palco voglio ricordare Saverio Berlinzani, Giovanni Cuniberti, Stefano Fanton e Toni Cioli Puviani. Saranno anche presentate le novità in arrivo con la nuova piattaforma ActivTrader, decisamente più innovativa e rivolta al mobile trading.

Avremo certamente modo di approfondire le novità della nuova piattaforma. Ora però parliamo della nuova edizione del libro da titolo significativo “I segreti per investire con l’oro” (Edizioni Hoepli), giunto alla seconda edizione. Quali, dunque, i segreti?

Parlare di oro significa necessariamente addentrarsi in uno dei settori più ricchi di segreti della finanza. Si pensi alla storia dell’oro della Banca d’Italia, in parte custodito nei blindatissimi caveau di Via Nazionale a Roma, in parte all’estero. Ma si pensi anche agli intrighi del London Gold Fixing, agli scandali per la manipolazione del prezzo da parte del ristretto circolo di banchieri chiamati a stabilire un benchmark mondiale nel cuore della City londinese. Nei secoli l’oro è stato al centro di guerre e scalate al potere. Oggi queste battaglie si sono spostate sui mercati finanziari. Chi investe sull’oro deve necessariamente cercare di conoscerli.

Ma quali sono gli strumenti per investire nell’oro? E in quali conviene farlo di più?

Gli strumenti per investire sono molteplici. La prima classificazione deve essere effettuata fra oro fisico e oro finanziario. L’oro fisico ha senz’altro un fascino superiore e la certezza di essere collegato ad uno specifico lingotto, ma anche costi superiori (si pensi alla coniazione delle monete o la forgiatura dei lingotti, al trasporto, alle eventuali spese assicurative).

L’oro finanziario ha preso sempre più piede negli ultimi due decenni. Il principale vantaggio è legato ai bassissimi costi di intermediazione. Non essendo, salvo alcune eccezioni, legato a una consegna fisica, i costi di negoziazione sono decisamente inferiori. Inoltre strumenti come il CFD, quali offriamo in ActivTrades, permettono l’utilizzo della leva. Per il trading intraday o comunque di breve periodo è senz’altro consigliato l’oro finanziario rispetto all’oro fisico. Fra i vantaggi dell’oro cartaceo vi è anche il fatto di non essere soggetto a furti.

Che dire dell’oro per uso industriale?

Il settore industriale per l’oro ha un peso relativamente basso. La domanda in arrivo da questo comparto pesa infatti per meno del 10% sul totale. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un progressivo indebolimento. Le cause della frenata della domanda industriale sono principalmente due: da un lato la crisi economica dell’ultimo decennio, dall’altro l’effetto sostituzione, che ha fatto sì che il metallo giallo venisse rimpiazzato, ove possibile, con altri metalli con caratteristiche fisiche relativamente simili e costi inferiori. Anche in questo campo l’Asia gioca un ruolo centrale, pesando per circa il 70% sul totale della domanda. Come detto gli ultimi anni (dal 2010 in poi) sono stati segnati da una costante discesa. Vanno però sottolineati i segnali di risveglio visti nell’ultimo biennio, con il calo che si è praticamente arrestato. Secondo alcune stime già nel 2018 potremmo assistere ad un leggero recupero.

Come si sta muovendo la produzione di oro?

I tempi del Sudafrica sono ormai finiti da un pezzo. La produzione di oro in arrivo da Pretoria è calata dei due terzi da inizio millennio, mentre è notevolmente cresciuta la Cina, ormai saldamente primo paese al mondo in questa graduatoria. Alle spalle della Cina troviamo Australia, Usa e Russia. A livello aziendale la ripresa del prezzo del 2016-2017 ha ridato ossigeno alle grandi multinazionali del settore, che arrivano da lunghi anni di riduzione dei costi per far fronte alla discesa del prezzo registrata nel 2012-2015.

C’è chi trova parallelismi fra oro e bitcoin. E’ una forzatura?

I parallelismi fra oro e Bitcoin francamente sono davvero pochi. L’oro è tangibile, ha seimila anni di storia, un fiorente mercato alle spalle, con numerosi prodotti finanziari (futures, opzioni, CFD, ETF per citarne alcuni) a lui legati. Il Bitcoin è intangibile, non ha dunque un valore intrinseco, ha meno di dieci anni di storia, una capitalizzazione di mercato circa 50 volte inferiore a quella dell’oro. Aggiungo: la domanda di oro è relativamente stabile nel tempo, quella delle criptovalute – come abbiamo visto nel 2017 – decisamente altalenante, risultando soggetta a picchi e crolli, scenari tipici di un mercato ancora giovane, immaturo.

Quindi nessun punto di incontro o similitudine?

Un possibile punto in comune pare essere dettato dalla quantità complessiva, limitata per entrambi. Il numero totale di Bitcoin che possono essere “minati” è pari a 21.000.000 di unità, che dovrebbero essere completamente estratti entro il 2140. Circa il 50% di essi era stato minato nel 2014, il 75% nel 2017, con un ritmo progressivamente decrescente per il futuro, a fronte di costi legati all’energia necessaria per minarli in forte aumento, che renderanno via via meno conveniente l’attività (anche se ciò dipenderà dal prezzo di mercato del momento del Bitcoin). Anche la quantità totale di oro nel pianeta risulta finita, con riserve conosciute stimate dal WGC pari a 57.000 tonnellate. C’è, però, in questo caso un doppio limite: in primis si tratta appunto di una quantità finita, in secondo luogo una parte risulta praticamente impossibile da estrarre, o quantomeno ciò non appare conveniente agli attuali prezzi di mercato (si pensi a quella sepolta sotto le montagne o nelle acque degli oceani).

Infine, un consiglio per chi vuole mettere oro in portafoglio

Senz’altro suggerirei la lettura del sesto capitolo del nuovo libro sull’oro, interamente dedicato a questo tema. In estrema sintesi tutti i principali studi sin qui realizzati consigliano di detenere una modesta parte dei propri risparmi in oro. La percentuale sul proprio capitale deve variare ovviamente in funzione del prezzo del prezioso, ma anche in base a quelli che sono i tassi di interesse dei mercati, l’andamento delle borse ed il rischio geopolitico. Insomma, è una tematica semplice soltanto all’apparenza.

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1 Comment
  1. R.R.

    Il trading è una modalità per fare speculazione finanziaria che è improduttiva di beni o servizi per il bene comune; inoltre provoca attaccamento delle persone all’idea del denaro e può essere causa di danni significativi all’economia reale. E’ una attività da evitare dal punto di vista morale religioso.

    http://tradingonline-un-problema-morale.blogspot.com/

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