Toro incerto, a zonzo in Europa

L’andamento del mercato azionario è sicuramente vittima delle tensioni geopolitiche legate alla potenziale guerra commerciale ma esistono alcuni dati che, per la prima volta dopo circa due anni, iniziano a indicare segnali di rallentamento. Questi sono il Sentix e l’Ifo riguardanti la fiducia ed i Pmi Manifatturieri e servizi.

I dati sulla fiducia hanno riportato tre mesi negativi con valori inferiori alle attese mentre i Pmi, pur essendo saldamente sopra la soglia spartiacque di 50, hanno rilevato un forte arretramento dei valori.

Un movimento simile si è già verificato nel 2011 e 2014 ma il contesto sottostante era nettamente peggiore all’attuale.

In particolare, i Pmi Manifatturieri Europei tornano sui valori di metà 2017 con un movimento uniforme fra le varie economie interne. Anche questo dato andrà monitorato attentamente nel mese di aprile e maggio.

Dal punto di vista tecnico, lo Stoxx 600 recupera in modo agile e veloce la terza ondata ribassista di marzo, che ha avuto dimensioni simili a quelle di febbraio. La violazione del supporto confermata in chiusura dell’area 366 è stata una vera trappola per orsi e conferma uno scenario guidato dalle news geopolitiche e da enormi timori che queste si trasformino in una guerra commerciale che coinvolga anche l’Europa.

Un nuovo tentativo di rottura dell’area 366/362 potrebbe essere definitivo, almeno nel breve, con obiettivi a 352.Però solo un ritorno sopra 380/384 potrebbe annullare l’incertezza. È molto probabile che si continui in un’ampia fase laterale in attesa di news che possano delineare la fine del primo semestre 2018.

Dal punto di vista settoriale non ci sono grossi cambiamenti strutturali a parte il forte recupero del settore Oil ed Utility, mentre il settore bancario continua la fase di debolezza. I tecnologici, da sempre leader rialzisti tornano in campo neutrale con una pausa di assestamento salutare. In linea generale l’impostazione rimane neutrale anche se in miglioramento.

Da sottolineare il forte recupero di Eni che ha sostenuto anche il nostro indice. Il cane a sei zampe si trova di fronte ad una resistenza molto importante in area 15 euro ma è supportato da volumi in aumento e da algoritmi saldamente in campo positivo. Come fra luglio ed agosto del 2017, il titolo segna uno “sporco” doppio minimo con successivo rally. Target del movimento in area 15,6 euro, negativo un ritorno sotto l’area 14/13,9 euro.

Anche se il quadro complessivo risulta per la prima volta dopo mesi in forte deterioramento, permangono occasioni operative che andranno però monitorare con un attenta gestione del rischio

Cuniberti Giovanni, Professore a contratto Facoltà di Economia Torino, Head of Fee Only & Senior Portfolio Manager presso Gamma Capital Markets Ltd