Questioni di fallibilità
Il mercato è rimasto un po’ deluso dall’assenza di misure immediate da parte della Bce. Dal canto nostro siamo dell’idea che alla fine verranno fuori parecchie cose interessanti e anche per questo restiamo investiti
Il mercato è rimasto un po’ deluso dall’assenza di misure immediate da parte della Bce. Dal canto nostro siamo dell’idea che alla fine verranno fuori parecchie cose interessanti e anche per questo restiamo investiti
Che cosa resta, trent’anni dopo, degli emergenti come nuovo Eldorado?
Per la seconda metà dell’anno il dibattito è tra chi pensa che i ribassi dei tassi annunciati dalle banche centrali produrranno un ulteriore forte apprezzamento degli asset finanziari e chi invece sostiene che questi ribassi sono già nei prezzi
Si riparla di tassi negativi. Questa volta profondi
È bastata dunque un po’ d’acqua sul fuoco sui tassi per fare stornare oro e Bitcoin e spezzare quel momentum che stava prendendo velocità e ricominciando a dare nell’occhio. Meglio così, perché i tempi non sono ancora maturi per un grande bull market dei beni rifugio
Nell’ottobre 2007, quando la Fed decise un primo taglio dei tassi, il mercato azionario fece un nuovo massimo storico. Un anno e mezzo più tardi aveva però perso due terzi del suo valore.
Ora il mercato si aspetta molti tagli dalla Fed e li vuole in fretta. È ben possibile che la Fed fluida e flessibile di Powell conceda molti tagli, ma non con la fretta che pensa il mercato. E non con una borsa così vicina ai massimi.
Significa questo che gli asset finanziari non scenderanno mai più? No di certo. Verrà comunque un giorno in cui l’economia globale andrà in recessione o l’inflazione tornerà a scendere o a salire troppo.
Fra meno di due settimane, senza troppa pubblicità, la Fed discuterà in un convegno l’adozione di un nuovo obiettivo di inflazione.
Trump ha graziato l’auto tedesca per sei mesi, rinviando l’eventuale introduzione di dazi del 25 per cento a novembre, quando si insedierà la nuova Commissione europea. I mercati hanno festeggiato.