Barile in corsa

Petrolio

Continua la corsa del prezzo del petrolio con il West Texas Intemediate che si è stabilizzato sopra il livello importante dei $60 per barile. E l’OPEC ha conseguentemente alzato le sue previsioni per l’approvvigionamento di petrolio da paesi terzi nel 2018, poiché i prezzi più alti incoraggiano i trivellatori statunitensi a pompare di più.

Questo va a quasi ad annullare gli effetti benefici dell’accordo con l’OPEC per eliminare un eccesso di offerta edspingere ancora più in basso la crisi venezuelana, causata soprattutto dalla difficoltà di mantenere i margine di redditività a questi prezzi.

In un rapporto mensile di qualche giorno fa, l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio ha dichiarato che i produttori esterni aumenterebbero l’offerta di 1,15 milioni di barili al giorno (bpd) quest’anno, rispetto ai 990.000 bpd previsti in precedenza.

Ma quanto vale un barile di petrolio oggi? Se ad esempio volessimo comparare i costi di produzione dei vari produttori, scopriremmo delle differenze notevoli con l’Arabia Saudita che opera al minor costo di $ 3 al barile, mentre il resto dei paesi medio-orientali OPEC estrae a circa $ 6- $ 9 per barile (fonte: Iea, Bloomberg).

Muovendoci lungo l’arco crescente dei costi, troviamo le altre nazioni dell’OPEC come l’Algeria, la Libia ecc con un costo che varia tra i 15 ei 30 dollari al barile. Poi ci sono i giacimenti di petrolio nel Mare del Nord e nel Golfo del Messico, dove le principali compagnie petrolifere internazionali sostengono un costo fino a $ 50 al barile.

Per arrivare agli $80 al barile per estrarre il petrolio dalle sabbie bituminose del Canada.Questo significa che, se i produttori con costi marginali inferiori (in particolare l’Arabia Saudita e gli altri membri dell’OPEC che non sfruttano a pieno regime gli impianti), decidono di mettere più petrolio sul mercato, i produttori che hanno prezzi maggiori, vengono buttati fuori. Questa è la “legge di mercato”.

L’aspetto tecnico è senza dubbio interessante, poiché nonostante sia chiara la tendenza ancora al rialzo, in base a quanto si osserva nelle ultime sedute, sembra si stia approssimando una fase di prese di beneficio da parte degli operatori, avvalorata ancor più da una situazione di ipercomprato tecnico individuato dall’RSI.  Manteniamo quindi una view positiva con i prezzi sopra il livello di supporto a $60, mentre una discesa al di sotto aprirebbe scenari a nuove fasi di ribasso.