Dax, operatori in cerca di conferme

Chiusura di giovedì in sostanziale parità per il Dax future a quota 11.900 punti, in una sessione all’insegna della volatilità, pur senza una precisa direzionalità. Nelle ultime due sedute infatti il mercato ha registrato la formazione di due candele “doji” consecutive, tra l’altro caratterizzate da massimi e minimi crescenti, a sottolineare l’indecisione degli operatori sulle scelte da prendere dopo l’importante recupero di inizio settimana.

Analizzando il grafico settimanale notiamo infatti come il mercato abbia reagito dai minimi a 11.600 punti, mettendo  segno un rialzo settimanale attestatosi per ora al 2.30% e associato alla formazione di un “piercing pattern”, di implicazione rialzista.

Tuttavia nella fase attuale è quanto mai necessaria cautela, fermo restando che, come detto più volte, nel medio periodo siamo dell’idea che il mercato sia ancora destinato ad aggiornare i massimi annuali, perlomeno nel secondo semestre.

Nonostante la figura rialzista su base settimanale, ci sarà bisogno di trovare ulteriori conferme prima di riposizionarsi con fiducia dal lato long, tenuto conto che abbiamo innanzitutto a che fare con un pattern di inversione di tipo secondario.

Inoltre come già sottolineato il mercato si trova attualmente a fronteggiare una fase di indecisione, che con uno zoom del grafico a 30 minuti si traduce nell’identificazione di un’altra figura dell’analisi tecnica chiamata formazione broadening ortodossa; questo pattern, formatosi nelle ultime due sessioni, è difficile da sfruttare proprio perché in questa declinazione non fornisce indicazioni circa il prossimo movimento atteso.

L’impressione è che dopo la boccata d’aria della BCE sulla prospettiva di un ulteriore estensione di politica monetaria accomodante (il mercato ha reagito ad inizio settimana, mentre ieri era già praticamente tutto scontato), gli operatori siano ora indecisi se confermare nell’immediato la fiducia al mercato; l’alternativa è rimanere attendisti e rimandare ogni discorso all’autunno, magari agendo sulla base di dati economici reali piuttosto su un sentiment di tipo speculativo.

Rimaniamo quindi per ora attendisti e dubbiosi circa un’estensione del recupero nell’immediato, con conferme di ripresa del trend rialzista che arriverebbero soltanto con il recupero di quota 12.300 punti; viceversa un ritorno sotto quota 11.850 punti aprirebbe la strada a nuovi ribassi in grado di estendersi fino a quota 11.330 punti.