Dax, storno in vista?

DAX DOWN

Il Dax future arretra nettamente nella seduta di giovedì, chiusa a 11.090 punti, con un ribasso pari allo 0.75%. A pesare sul principale tedesco i dati sulla crescita del Prodotto Interno Lordo del quarto trimestre del 2018, attestatasi sulla parità, in recupero dopo la contrazione dello 0,2% dei tre mesi precedenti, ma al di sotto delle stime di mercato che avevano preventivato una variazione positiva dello 0,1%.

A livello tecnico, dopo la frenata di settimana scorsa, dove comunque il Dax aveva aggiornato i massimi di breve termine a quota 11.385 punti, osserviamo un mercato che continua ad avere difficoltà a scambiare al di sopra della resistenza  a 11.250 punti; il test settimanale di tale livello, con massimi decrescenti, può essere letto come un movimento rialzista di esaurimento, con il mercato che si appresta ora ad uno storno.

Sul grafico giornaliero abbiamo inoltre assistito lo scorso 8 febbraio al completamento di un modello di distribuzione formato da un cuneo broadening, con break del supporto a 11.00 punti, anch’esso di implicazione ribassista; dopo il rally di inizio settimana, in caso di nuovo test degli 11.000 punti, riteniamo quindi possibile assistere ad un’estensione del movimento correttivo, con target a 10.700 punti, passando per i supporti intermedi a 10.900 e 10.800 punti.

Analizzando contestualmente il grafico dell’indice di volatilità Vstoxx, inversamente correlato all’andamento dell’indice azionario, osserviamo come dopo la scadenza del contratto di febbraio, chiuso in pressione sui minimi, come spesso accade il nuovo contratto di marzo sta ora mettendo in atto un’inversione di tendenza;  in tale ottica se la salita del Vstoxx dovesse superare quota 17.5 punti, la mossa supporterebbe nuove vendite sul comparto azionario.

In definitiva se la correzione del Dax dovesse arrestarsi a quota 10.700 punti, il quadro generale rimarrebbe ancora favorevole agli acquisti in ottica multiday, con gli obiettivi di breve termine fissati a 11.570 punti e 11.700 punti; viceversa una discesa al di sotto di 10.700 cambierebbe con tutta probabilità  gli equilibri in campo.