Dollaro superstar su euro e cable

Dollari americani

Nelle ultime settimane è proseguita la fase di debolezza dell’euro, mentre il dollaro ha continuato la sua marcia rialzista, sulla scia dei tassi di riferimento Usa ancora in salita, a fronte di quelli europei fermi al palo.

Dal punto di vista tecnico il cambio euro/dollaro, dopo il rally ribassista degli ultimi mesi, si sta muovendo in laterale fra 1,15 e 1,18, in attesa di una chiara direzionalità, anche se il trend di fondo appare ancora impostato al ribasso. L’eventuale rottura del supporto posizionato a 1,15 – dove sono collocati i minimi del 2018 – aprirebbe spazio per ulteriori correzioni.

Grafico euro dollaro giornaliero, fonte piattaforma ActivTrader

Resta debole anche la sterlina, con il Cable, ossia il cambio fra pound e dollaro, negoziato a 1,31, quasi il 10% in meno rispetto ai massimi toccati nello scorso aprile, quando la coppia arrivò a 1,437. Pesano, sulla divisa inglese, il mancato rialzo dei tassi da parte della Bank of England negli ultimi due meeting, ma anche lo stallo nei negoziati Brexit e la debolezza del governo May, logorato da tensioni interne al Partito Conservatore.

Grafico sterlina dollaro settimanale, fonte piattaforma ActivTrader

Sul fronte delle materie prime si è registrato un andamento a due facce, con il petrolio superstar, mentre oro e argento hanno invece pagato dazio alla forza del dollaro.

La reazione del mercato al vertice di Vienna dell’OPEC, il cartello dei paesi produttori di petrolio, ha spinto al rialzo il greggio, arrivato ai massimi da quasi 4 anni, con il WTI in salita ben oltre i 70$. Il trend di fondo appare chiaramente ancora impostato al rialzo, anche se il grosso della corsa pare ormai alle spalle, visto che i prezzi hanno messo a segno un +150% dai minimi di inizio 2016.

La salita del petrolio in un grafico giornaliero da piattaforma ActivTrader

Lo scenario è invece opposto per l’oro. Nelle ultime due settimane abbiamo assistito ad una nuova caduta del prezzo: dopo la rottura ribassista del supporto collocato in area 1.300 le quotazioni sono scese a 1.280, per poi effettuare un pullback verso quota 1.300, prima di inabissarsi verso i 1.250$. Dal punto di vista tecnico il trend appare ancora chiaramente impostato al ribasso, pesa la correlazione oro/dollaro, anche se lo spazio per ulteriori allunghi non pare essere molto elevato. Possiamo identificare un primo supporto in area 1.240, mentre, in caso di particolare forza del dollaro, un target più ambizioso da parte degli orsi potrebbe essere identificabile intorno ai 1.210 dollari l’oncia.

A cura di Carlo Alberto De Casa, Capo analista ActivTrades

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