Healthcare in ottima salute

Il mercato azionario europeo è in affanno. Le performance realizzate da inizio anno parlano chiaro: l’Euro Stoxx 50 ha perso 6 punti percentuali e il più diversificato Stoxx Europe 600 ha ceduto il 4%. Al di là dei numeri, a preoccupare è soprattutto il quadro tecnico che è andato delineandosi. L’impostazione grafica dei due indici infatti non lascia presagire nulla di buono per il prossimo futuro. Se le quotazioni scivolassero al di sotto dei minimi di marzo, la tendenza neutrale di medio termine lascerebbe definitamente il campo libero ai ribassisti.

Senza necessariamente attraversare l’oceano per trovare qualcosa di più profittevole, l’analisi settoriale del mercato azionario europeo mette in luce trend decisamente diversi rispetto a quelli evidenziati dall’indice aggregato. Uno dei settori che è avanzato maggiormente negli ultimi mesi è quello sanitario.

L’indice è abbastanza concentrato in quanto i primi dieci titoli rappresentano oltre il 75% dell’indice ma è diversificato dal punto di vista valutario, con oltre il 50% del paniere espresso in divise diverse dall’euro (principalmente franchi svizzeri e sterline).

Il buon andamento del settore è confermato anche dall’indice world, la cui composizione è sensibilmente diversa da quella dell’indice europeo. Novartis, il titolo su cui l’indice Stoxx Europe 600 è più esposto, compare solo al quinto posto nell’elenco dei costituenti più importanti dell’MSCI World Helathcare, che investe quasi il 70% negli USA.

Mentre l’indice settoriale globale ha già superato i precedenti massimi storici, quello europeo è frenato da alcune importanti resistenze tecniche presenti sulla sua strada. La prima è a 780 punti e la seconda in area 800 punti. Si tratta di livelli da monitorare con attenzione per valutare la bontà del trend in atto e per considerare un acquisto. Se invece le quotazioni dovessero ritornare sui propri passi e arrivare addirittura a scendere al di sotto dei 650 punti il quadro grafico risulterebbe fortemente compromesso.

STOXX EUROPE 600 HEALTHCARE

Fonte Bloomberg

 

Nell’immaginario collettivo l’healthcare è ritenuto un settore difensivo, e l’evidenza numerica degli ultimi vent’anni conferma in parte questa sensazione. Il beta del settore rispetto al mercato è relativamente basso (0.66), la volatilità delle quotazioni è stata di due punti inferiore a quella registrata dallo Stoxx Europe 600 e il massimo drawdown toccato dal settore nei momenti di crisi è stato di 9 punti percentuali inferiore a quello dell’indice aggregato. D’altro canto, allocare parte del proprio portafoglio in questo settore basandosi sulla semplice considerazione che “anche in momenti di crisi i farmaci sono necessari” potrebbe a posteriori rivelare brutte sorprese perché i rischi rimangono comunque quelli di un impiego azionario.

Pertanto, è fondamentare approcciare un eventuale investimento non solo valutandone l’adeguatezza rispetto al proprio profilo di rischio e ai propri obiettivi, ma dotandosi di una strategia chiara e rigorosa su come si intenderà gestire la posizione in futuro.