La guerra tra azioni cinesi e americane spiegata dalla forza relativa

A cura di Mario Valentino Guffanti, vice presidente Samt (Swiss Association of Market Technicians)

La guerra commerciale sino-americana è oggetto di continue analisi da parte degli investitori professionali, in quanto influenza pesantemente l’intero scenario del mercato azionario. Oggi vorrei proporre un’analisi un po’ diversa dal solito, ma molto diretta: come sta cambiando negli ultimi anni il rapporto di forza relativa tra l’indice azionario statunitense S&P 500 e il mercato azionario cinese (rappresentato dall’indice MSCI International CHINA A on Shore Index), e come tutto questo possa influenzare in termini di performance un asset allocation in euro che si concentra su azioni americane piuttosto che cinesi.

Il grafico che segue contiene l’indice cinese nel primo riquadro, l’indice americano nel secondo e la forza relativa dei due indici nel terzo. Quando la forza relativa diminuisce, il mercato americano si comporta meglio di quello cinese e quando sale, accade il contrario. Per semplificare la lettura, in campo rosso chiaro sono indicati i periodi in cui un indice sottoperforma rispetto all’altro.

In termini di forza relativa, possiamo notare che il mercato azionario cinese è stato più forte in quattro periodi (r1, r2, r3 e r4), e particolarmente forte nel periodo iniziato a giugno 2014 (r1).

 

Nel prossimo grafico possiamo osservare la performance in euro dei due mercati azionari, partendo dal periodo in cui il mercato cinese ha iniziato la sua migliore prestazione in termini di forza relativa (giugno 2014  – r1); possiamo notare che il mercato statunitense batte il mercato cinese di circa 12 punti percentuali. Ma in termini di massimo storico il mercato azionario cinese ha avuto nel giugno 2015 (vedi linea bianca verticale), una differenza percentuale rispetto al mercato statunitense più che stellare (+187,82%).

 

L’ultimo periodo di forza relativa del mercato azionario cinese, iniziato nell’ottobre 2018 (vedi r4 nel primo grafico), ha rotto la linea di tendenza ribassista a gennaio 2019 e sembra ancora presente; ma se andiamo a valutare la situazione su un grafico a breve termine partendo dal 2018, possiamo vedere che nelle ultime settimane la forza relativa ha rotto verso il basso la linea di tendenza rialzista favorendo il mercato azionario statunitense (punto a), e l’indicatore non è in grado di superare la linea di tendenza ribassista dell’ultimo periodo (b).

 

Un’altra interessante osservazione che deriva dall’osservazione del grafico, è data dal fatto che il mercato cinese anticipa le inversioni ribassiste rispetto al mercato americano (linee rosse verticali), mentre il mercato americano anticipa le inversioni al rialzo (linee verdi verticali).

Malgrado l’attuale debolezza del mercato cinese, se guardiamo da ottobre 2018 (ultimo periodo di forza relativa favorevole al mercato cinese) i due mercati in termini di performance, possiamo notare che questa volta il mercato americano è ancora svantaggiato di 14 punti percentuali.

 

Ma è molto importante esaminare ciò che accadrà nel prossimo periodo per una ragione ben specifica. Se osserviamo nel primo grafico i periodi di forza relativa in cui il mercato cinese ha superato quello americano, possiamo notare che il periodo r1 è stato caratterizzato da un movimento più che eccessivo. Se invece spostiamo la nostra attenzione sui successivi tre periodi (r2, r3, e r4), possiamo notare che l’incremento è stato graduale, ma soprattutto più lungo rispetto al periodo precedente.

È ragionevole pensare che i due mercati, in termini di forza relativa, continueranno ad alternarsi in futuro come è accaduto in passato: ma dovrà essere valutata soprattutto la durata dei futuri periodi di forza relativa del mercato cinese, e se aumenterà, questo potrebbe indicare una nuova normalità in cui i titoli cinesi potrebbero costituire una nuova supremazia rispetto al potente mercato azionario