Tanto rumore per nulla?

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Tanto rumore per nulla? Sì e no. La scorsa settimana avevamo evidenziato come, sul future sull’ indice Ftse Mib 40, si fosse arrivati sulle resistenze e come proprio qui, sulle resistenze di area 19.500 punti sarebbe iniziato il “rumore”, con continui alti e bassi per non fare capire la direzione futura.

Sì, perché ci sarà una grossa oscillazione futura,  a giudicare da quello che avviene sempre, ossia che il mercato, dopo essere arrivato alle resistenze di lungo periodo, parte per un trend, anch’ esso di lungo periodo.

Quale? Ovvero quale direzione? Sappiamo due cose. La prima è che il trend ribassista è temporaneamente terminato, avendo i prezzi rotto le resistenze, come si vede, ad esempio, anche dal grafico giornaliero di Figura 1

Figura 1. Future FtseMib40 – grafico giornaliero.

 

Allora andiamo tutti allegramente verso l’ alto, dato che esistono anche, come abbiamo sempre detto, gap a 20.265 e 21.400 punti di fib (Figura  2)? 

Figura 2. Future FtseMib40 – grafico giornaliero.

 

Forse. Se non fosse che, in verità, la configurazione di lungo periodo, si presenta, in base ai nostri parametri, quanto meno, favorevole al ribasso (Figura 3).

Figura 3. Future FtseMib40 – grafico settimanale.

 

Come si risolve la questione? Solo dal punto di vista oggettivo. Stiamo infatti aspettando un segnale prima di long, nel medio periodo, e poi di short, nel lungo periodo. Se verranno saranno ben accolti. Se non verranno, aspetteremo.

Nel frattempo “buttiamo un occhio” a Banca Ifis. Il titolo sembra alle prese con resistenze piuttosto importanti, a giudicare dal grafico (Figura 4) 

Figura 4. BANCA IFIS  – grafico settimanale.

 

 

Se le dovesse superare avrebbe probabilmente un cambiamento di trend da short a long. Verifichiamolo. Purché con stop-loss sempre ferrei e posti a 13,30 e quantitativi giusti.

 

Cembre presenta invece una configurazione ribassista piuttosto interessante. La doji fatta sulle resistenze (Figura 5) rappresenta una piena repulsione dei prezzi.

Figura 5. CEMBRE  – grafico settimanale.

 

Con le dovute cautele, dunque, uno sforamento al ribasso di 21,75 euro potrebbe far scattare una serie di vendite e giustificare uno  short sul titolo, purché con stop-loss a 23,50 euro.

Gli obiettivi non sarebbero facili da stabilire e andrebbe quindi aggiornato lo status progressivamente.