Tra dazi e veti incrociati

Le ultime sedute sui mercati azionari sono caratterizzate dall’alternanza di giornate positive e negative a seconda delle dichiarazioni del presidente americano Trump e dalla successiva risposta del governo cinese in materia di dazi.

Piazza Affari, chiusa per la festività di Pasqua come altre piazze europee, è stata colpita parzialmente dalle oscillazioni di Wall Street ed è riuscita a mantenersi come l’unica borsa positiva da inizio anno insieme al Nasdaq (+2% circa) e al Bovespa brasiliano (+10% circa).

Il Ftse mib viaggia intorno a +4% con l’indice di nuovo vicino a quota 23000, sorretto nelle ultime sedute soprattutto da Fca, Mediaset e Moncler che nel corso di una stessa seduta hanno performato oltre il 6% di crescita e per diverse motivazioni che passano dai dati economici migliori delle stime, ad operazioni industriali. In evidenza Fca che le raggruppa entrambe con i dati Usa di vendita per marzo, seguito poi dall’annunciato spin-off di Magneti Marelli.

Sul fronte governativo, in attesa delle aste del Tesoro previste per la prossima settimana, sono state delle giornate ricche dal punto di vista dell’offerta di nuova carta della zona euro, con la Germania che ha messo a disposizione degli operatori 3 miliardi di euro del Bobl con scadenza aprile 2023, collocati per 2,458 miliardi a tasso flat. Il clou era per quelle di medio e lungo termine su Francia e Spagna, con collocamento per Parigi degli Oat maggio 2028 e 2034, giugno 2039 ed ottobre 2048; Madrid ha collocato Bonos gennaio 2021, aprile 2028 ed ottobre 2048. Tutte le aste hanno risentito del trend positivo dei governativi con marcati ribassi dei rendimenti rispetto alle aste precedenti.

Per i nostri titoli di stato il riferimento è esclusivamente al secondario con un deciso miglioramento dello spread Btp/Bund sceso ai minimi di periodo vicino a quota 122, con il rendimento del nostro benchmark di riferimento decennale che è il Btp 1 febbraio 2028 (IT0005323032) sceso al minimo dell’1,76%.

In ripresa dopo la scarsa liquidità a cavallo della Pasqua per le emissioni di corporate bond.

Euroclear ha collocato un nuovo bond suddiviso in due tranche: 300 milioni (isin XS1797663702) sulla scadenza 11 aprile 2030 con cedola fissa dell’1.50% e 400 milioni sulla scadenza a 30 anni (isin XS1797663967) con cedola di 2.625%. Per entrambe le emissioni il taglio minimo di negoziazione è di 100.000 euro.

Swisscom AG ha collocato 500 milioni di euro con una obbligazione senior con scadenza 12 ottobre 2026. Il titolo (isin XS1803247557) paga una cedola annua fissa di 1.125% ed è stato collocato a un prezzo di emissione di 99.351 per un rendimento a scadenza dell’1.2063%. Taglio minimo di negoziazione 100k+1k e rating del bond A2/A-.

Volkswagen Financial Service ha in corso un’emissione multitranche per complessivi 2.25 miliardi di euro suddivisi tra 1 miliardo a breve, ottobre 2019 con rendimento trimestrale compreso tra +20/25 abbassato dall’iniziale +35 per le alte richieste; 500 milioni a tre anni tasso fisso indicato a ms+40 rispetto all’iniziale ms+50 ed infine 750 milioni a 5 anni con rendimento ms+60/65 rispetto al +75/80 iniziale. Gli ordini complessivamente arrivati sui book dei lead manager dell’operazione hanno superati i 5 miliardi.

UBI Banca ha lanciato  il suo primo bond senior non preferred per 500 milioni di euro. Si tratta di un’emissione destinata ad investitori istituzionali a tasso fisso e con scadenza 5 anni il 12 aprile 2023. Il taglio minimo di negoziazione è di 250.000 euro +1k. Il rendimento inizialmente previsto a ms+145 è sceso a ms+140. Il collocamento è parte di un programma di Ubi Banca che prevede emissioni senior non preferred per 15 miliardi di euro.  L’emissione ha un rating atteso Ba3/BB+.

I titoli di debito senior non preferred sono una nuova tipologia di strumenti di debito di secondo livello, nati sulla scia della direttiva europea sulla risoluzione delle crisi bancarie e approvati in Italia con la legge di bilancio 2018.  Di fatto, nella gerarchia del passivo, sono di rango inferiore rispetto agli altri crediti chirografari ma superiori alle obbligazioni subordinate. Nel gennaio scorso Unicredit è stata la prima banca a lanciare il primo bond senior non preferred con un’emissione quinquennale da 1.5 miliardi di euro destinata a investitori istituzionali.

Il Bahrain è riapprodato sul mercato obbligazionario con l’emissione di un bond a 7 anni e 6 mesi per un valore complessivo di 1 miliardo di dollari. Il bond ha scadenza fissata il 5 ottobre 2025 (isin XS1802362951), paga una cedola fissa di 6.875% su base semestrale e ha un taglio minimo di negoziazione di 200.000 dollari.

Metinvest, uno dei più importanti e dinamici operatori del mercato europeo delle lamiere da treno, sha collocato un’obbligazione senior in dollari suddivisa in due tranche: la prima tranche da 825 milioni con scadenza a 5 anni e cedola del 7.75%, (XS1806400534) la seconda tranche di 525 milioni con scadenza 8 anni e cedola del 8.5%, (XS1806400708)

Per la prossima settimana convocato un meeting con investitori da Syngenta AG per sondare l’interesse per un’emissione multitranche in dollari con scadenza compresa tra 2 e 30 anni e un’emissione in euro con scadenza 3 e 8 anni; mandato anche del Montenegro per un road show su un nuovo titolo in euro a 7 anni.

A cura di Carlo Aloisio, Senior Broker Unicredit